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I risultati delle analisi 2014 sui pesticidi!

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VinNatur è riconosciuta in Italia e nel mondo per la serietà con la quale seleziona e controlla le aziende aderenti perchè ormai da sei anni analizza in maniera sistematica i vini di tutte le 140 cantine associate.

Le indagini sono rivolte a ricercare all’interno dei vini possibili tracce di pesticidi che il viticoltore non deve usare, se vuole rimanere all’interno dell’associazione. Si fa anche un monitoraggio del quantitativo di anidride solforosa, principalmente a fini statistici.

Un lavoro accurato, che incide annualmente 15’000 euro nel bilancio dell’associazione, nel quale viene segnalata ogni minima presenza di 190 principi attivi di pesticidi consentiti per legge in viticoltura.
Ogni associato, per obblighi statutari, deve sottoporsi almeno una volta l’anno a queste analisi. I campioni vengono scelti da un membro del Consiglio Direttivo ed inviati al laboratorio enologico
Enocentro.

Il presidente, Angiolino Maule sottolinea: “non vogliamo essere considerati i “Gendarmi” del vino Naturale, ma solamente tutelare il consumatore ed aiutare quei produttori che in momenti difficili durante la stagione vegetativa, si sentono ancora insicuri e ricorrono a prodotti chimici di sintesi. Per questo si estromette un produttore solo nel caso in cui ci siano tre anni di risultati negativi, quando cioè anche le nostre indicazioni non servono a nulla”

E’ bene ricordare infatti che i pesticidi oltre a provocare danni ancora oggi sconosciuti alla salute dell’uomo, lasciano residui nei vigneti provocando gravi squilibri all’ecosistema con perdite in termini di biodiversità e progressivo impoverimento dei suoli, oltre che alterare i processi di vinificazione in cantina.

Quest’anno su un totale di 140 campioni analizzati 132 sono risultati completamente esenti da ogni tipo di pesticida, mentre i restanti 8 presentano residui di pesticidi. Le quantità riscontrate sono molto ad di sotto di valori medi per un vino convenzionale e spesso vedono la presenza di un solo principio attivo (ciò significa che è stato usato un solo fitosanitario per 1 o 2 trattamenti al massimo).

Solamente tre aziende verranno estromesse dall’associazione con la possibilità di rientrarvi nel 2016 dopo aver sottoposto i vini delle nuove annate alla nostra selezione.

L’analisi dell’anidride solforosa totale invece evidenzia che 56 vini hanno meno di 10 mg/l di anidride solforosa (la legge permette di apporre in etichetta la dicitura “NON CONTIENE SOLFITI AGGIUNTI”), mentre i restanti 84 vini sono al di sotto dei 60 mg/l.
Risultati che di anno in anno vedono una graduale diminuzione del numero di aziende “inquinate” ed un uso sempre più sporadico dell’anidride solforosa.

Nei prossimi giorni pubblicheremo un approfondimento sul tema!


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